Collaboratori

CARLO CARCANO, compositore e musicista, ha studiato ingegneria informatica all’Università di Padova e composizione al conservatorio Cesare Pollini di Padova ove si è diplomato.Momenti importanti della sua formazione sono stati gli incontri e le lezioni con Gérard Grisey, Brian Ferneyhough e Salvatore Sciarrino. Ha studiato musica elettronica all’IRCAM (Parigi), al Centro Temporeale (Firenze) e a Padova con Nicola Bernardini.Sue musiche sono state commissionate ed eseguite in diversi paesi, in occasioni come Musik-biennale Berlin, Festival Aix-en-Provence, De Eijsbreker Amsterdam, Voix Nouvelles Paris, PrimaVerona, Gaudeamus Music Week Amsterdam, Siren Musikdagar Göteborg, Bàrtok Festival, Jornadas de Musica Electroacustica Montevideo, Array Music Toronto, Wetterfest Wien, NovecentoMusica Milano, Metafonie-La Scala.Nel 2005 viene creata a Poitiers l’opera lirica Cuore – libretto di Caroline Gautier, dalle opere di Edmondo De Amicis – che è poi replicata numerose volte in teatri come Opéra-Bastille Paris, Opéra de Massy, Opéra de Lille, théâtre de Angers, Opéra de Nantes.Ha lavorato per numerosi spettacoli di danza, tra i quali Disteso, berceuse, commissione della Fondation Royaumont, scritto assieme al coreografo Thierry Lafont (creato nel 2000 da Compagnia Axotolt, Percussions de Strasbourg e Les Jeunes Solistes). Nel 2004 la commissione del Teatro Regio di Torino per Alice nel paese delle meraviglie su coreografie di Matteo Levaggi. Nel 2006 il lavoro di ricerca su canto e movimento Choregraphier le choeur con la coreografa Nicole Piazzon. Di particolare rilievo la collaborazione con Laura Pulin, che ha prodotto numerosi spettacoli tra i quali Talismanìe (2000), Alla radio Gardel (2001), Casanova (2002), Caffè…Caffè (2003).Coltiva esperienze come danzatore di tango argentino e performer di teatro musicale.Nella musica pop-rock ha lavorato come compositore e arrangiatore; ricordiamo le collaborazioni ai dischi: Bluvertigo – Zero (1999) e Poptools (2001), Cristina Donà – Nido (2000), Morgan – Canzoni dell’appartamento (2003), Morgan – Da A ad A (2007) e le partecipazioni al Festival di Sanremo 2001 e 2002 come direttore d’orchestra.Tra i suoi progetti futuri l’opera a più mani Pandora (Germania, 2007) e il ‘DJ set rituale’ Cronache dal grido compresso per orchestra, pezzi rock ed immagini (Francia, 2008).

MARIOLINA GIARETTA si diploma in danza classica a Parigi con Solange Golovine.Danza, anche come solista, nei più importanti Enti Lirici e Teatri Italiani tra cui la Scala di Milano e l’Arena di Verona accanto a Carla Fracci, Luciana Savignano, Elisabetta Terabust, Rudolph Nureyev, Charles Jude, Gheorghe Jancu e molti altri ancora, in coreografie di M. Petipa, L. Ivanov, G. Balanchine, Coralli-Perrot, M. Pistoni,U. Dell’Ara.Interpreta balletti del repertorio classico (tra cui: Giselle, Cendrillon, Ballo Excelsior, Bella Addormentata, Romeo e Giulietta, Il Lago dei Cigni), neoclassico (tra cui: Concerto Barocco) e moderno ( tra cui: Concerto dell’Albatros, Il Mandarino Meraviglioso).Crea coreografie per spettacoli teatrali diretti da Gianfranco De Bosio, Luigi Squarzina, Sandro Sequi.Nel 1993 ottiene il diploma di Maître de Ballet al Teatro alla Scala di Milano.Dal 1994 al 1998 si occupa di Formazione al Teatro alla Scala di Milano: in quella sede è professore di danza classica al Corso di Perfezionamento per Ballerini Professionisti; è anche assistente di Elisabetta Terabust, Loipa Araujo e Pierre Dobrievic al Corso di Formazione Professionale per Maîtres de Ballet.Nel 1995, sempre al Teatro alla Scala, è assistente alla coreografia ne “La Damnation de Faust” per la regia di Luca Ronconi e direzione d’orchestra di Seiji Ozawa e in “Les Contes d’Hoffmann” per la regia di Alfredo Arias e la direzione d’orchestra di Riccardo Chailly.E’ critico di danza per i quotidiani La Nuova Venezia, Il Mattino di Padova, La Tribuna di Treviso e la rivista Danza e Danza.Ha portato numerosi allievi al professionismo presso i seguenti teatri e Compagnie:Teatro alla Scala Milano, Teatro alla Fenice Venezia, Teatro dell’Opera di Roma, Opera di Oldemburg Germania, Aterballetto, Balletto di Toscana, Connecticut Dance Theatre USA, Ensemble di Micha van Hoecke, Compagnia Carla Fracci, RAI.

MARIA ROSA FRANZIN nasce a Tripoli (Libia). Studia Arte dei Metalli e dell’Oreficeria presso l’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” a Padova e Pittura presso l’Accademia di Belle Arti a Venezia. Insegna disegno e progettazione orafa all’Istituto d’Arte “Pietro Selvatico” dal 1986. Vive e lavora a Padova.Dagli anni ‘90 espone in diverse gallerie d’Arte Orafa Contemporanea in Italia ed all’estero: Studio GR 20 a Padova, Museo Textil i de la Indumentaria, ed alla Galeria Magari di Barcellona. Partecipa alla mostra British Gold – Italian Gold, alla Scottish Gallery di Edinburgo ed alla Galleria Dilmos di Milano. Inoltre a: Bijoux de Creation, Orfeo Galérie D’Art, Lussemburg, Exposition Transfert, Galérie Hélène Porée, Parigi, Oreficeria Contemporanea Europea alla Galleria “La Ruota” di Cortina D’Ampezzo. Dal 2000, “15 JAHRE GALERIE SLAVIK” International Contemporary Jewellery Art Galerie Slavik, Wien, “SOFA” Sculptures, Object & Functional Arts – a Chicago e New York, Exhibition Earrings alla Ornamentum Gallery, Hudson, New York.Nel 2004 partecipa alla prima edizione di Pensieri Preziosi, mostra di Arte Orafa Europea ideata e curata da Mirella Cisotto Nalon, all’ Oratorio di S.Rocco di Padova.Nel 2006 l’esposizione – Contrasti Armonici – Le Arti Orafe – Art Gallery, Firenze, e “ Women in Jewellery” alla Galleria Alternatives – Roma. Nello stesso anno partecipa ad un progetto organizzato dalla AGC, Associazione Gioiello Contemporaneo, definito “4 Punti di Contatto tra Roma e Lisbona” che prevede la mostra “Gioielli Contemporanei italiani a Lisbona” alla Galeria Tereza Seabra ed una conferenza al museo d’Arte Orientale di Roma, dal tema “Il Linguaggio del Gioiello“ dove presenta una relazione sulla Scuola Orafa dell’ Istituto Pietro Selvatico di Padova.Partecipa in febbraio 2007 all’Esposizione Internazionale “Collect”, Craft Council, Victoria and Albert Museum a Londra. Tra i suoi progetti futuri la mostra itinerante “Contemporary Jewellery from Italy” che si svolgerà nelle città di Londra, Barcellona , Cracovia e San Francisco. Alcune sue opere fanno parte della collezione di gioielli al Museo Degli Argenti, Palazzo Pitti, Firenze, ed al Museo Arti Applicate e Decorative, Padova.

CRISTINA COCCO  si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia nel 1991. Ben presto si fa notare per una non comune padronanza del mezzo pittorico che la porta da un lato a dipingere nei modi di un aggiornato naturalismo e dall’altro ad abbracciare la lezione dell’informale gestuale di Vedova che la Cocco elabora in modo del tutto personale. Della prima inclinazione rende conto la sua produzione di ritratti, ultimo dei quali e’ l’effige del Rettore Giovanni Marchesini, ora nella galleria dei ritratti dei Rettori nel Palazzo del Bo dell’Universita’ di Padova.Dal 1989, anno della partecipazione a ‘Mobile e Motivo’, Venezia Design (a cura di Ennio Chiggio), Scuola di San Giovanni Evangelista, al 1995 la Cocco partecipa a diverse mostre. Tra le piu’ significative ricordiamo nel 1991: VII concorso nazionale e arti grafiche ‘Il pennello d’oro’ a Vicenza in cui vince il quarto premio, ‘Montecampione Arte’ a Brescia dove partecipa selezionata dall’Accademia, 76 Mostra concorso Bevilacqua La Masa a Padova, XXV concorso nazionale ‘Round Table’ a Asolo; nel 1992: Biennale nazionale di pittura ‘Città di Soliera’ a Modena; nel 1993: mostra personale al Teatro Verdi di Padova, XXII Concorso Internazionale d’Arte, poesia e narrativa di Cesena; nel 1995: VII Concorso Nazionale di Pittura Vicenza in cui vince il secondo premio. Nel 1994 realizza la scenografia per il balletto ‘Quadri di un’esposizione’ al Teatro Verdi di Padova. A meta’ degli anni novanta inizia un periodo di riflessione. La Cocco interrompe volutamente il corso di una fluente abilita’ pittorica, che le viene ampiamente riconosciuta, e si applica ad una ricerca piu’ problematica e segreta. Arriva cosi alla stagione dello stagno e delle ninfee, a quella soglia dove l’informale della pittura si rispecchia nell’informe della natura.Nel 2006: mostra personale Ninfee presso le Scuderie di Palazzo Moroni a Padova e’ la prima uscita pubblica di opere maturate in diversi anni di ricerca e di sperimentazione, partecipa con il video In una notte (progetto a cura di Renato Pengo) al San Gio’ Festival Verona 2006 XXII Rassegna Internazionale di video indipendenti e altro, a cura di Ugo Brusaporco.Nel 2008: mostra Evoluzione presso la sala centrale della parte architettonica dell’Orto Botanico di Padova dove un grande cubo accoglieva quattro grandi tele ideate appositamente per questa personale. I teleri della mostra davano forma al flusso pittorico della giovane artista, evocante le fasi di un ideale processo di evoluzione, quale avviene per le ninfee nell’acqua silente dello stagno. A chiusura dell’esposizione, su progetto dall’artista, accompagnato e interpretato dal suggestivo suono dell’arpa e del flauto, si e’ organizzato un evento multimediale che prevedeva in un primo momento l’intervento di due voci che leggevano uno scritto di Paul Valéry (Dialogo dell’albero) dove dialogavano Lucrezio e Titiro, cioe’ il senso della natura vivente e il canto naturale, dialogo ambientato di fronte al grande Platano orientale, la cui caratteristica e’ una sinuosa fessura dalla quale durante la performance si intravvedeva la figura di una danzatrice che si muoveva allungandosi e contorcendosi, come fosse dentro al corpo materno